martedì 23 maggio 2023

recensione LAURA E LA LUPA - Paola Bonfanti


Titolo: Laura e la lupa
Autore: Paola Bonfanti
Casa Editrice: scatole parlanti
Genere: Narrativa
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Laura e la lupa mi ha incuriosita sin dal titolo, così semplice ma enigmatico al tempo stesso.
E' la storia di Laura, un donna intelligente, attraente, carismatica, reduce di un matrimonio finito che l'ha segnata a tal punto da decidere di cambiare radicalmente vita: si trasferisce in una villetta ai confini del bosco con suo figlio Marcello per poter vivere quella beata solitudine che ha iniziato ad apprezzare solo da poco.
E' la storia di una lupa e dei suoi cuccioli, delle dinamiche di un branco, dell'istinto animale, della sopravvivenza.
E' la storia dentro la storia, nel quale le vite dei personaggi si intrecciano in modo inaspettato, come se non potesse essere diversamente.

I punti di forza di questo romanzo a mio parere sono sicuramente la scrittura semplice dell'autrice, molto scorrevole e ricca di dialoghi facili da seguire, che hanno reso la lettura piacevole; ma va citata anche la decisione di scegliere pochi personaggi. Si tratta un libro di 125 pagine e una storia che ricopre un lasso di tempo di poco più di un anno, quindi Paola Bonfanti ha ben pensato di occuparsi dell'essenziale e non introdurre troppi elementi che avrebbero sicuramente distolto l'attenzione dalla storia principale di per sé ben articolata.


D'altra parte però, credo che sarebbe stato maggiormente apprezzato un lavoro di approfondimento dei personaggi e delle proprie caratteristiche. Da lettrice mi sarebbe piaciuto di più leggere di ognuno, provare ad entrare nelle loro teste per rimanere incastrata in quella che è la complessa psicologia umana. In alcuni punti mi è sembrato di correre insieme a loro, come se qualcuno ci stesse inseguendo e dovevamo arrivare alla fine della storia prima che non ci fosse più tempo. E se da una parte mi è piaciuta quest'avventura così intensa e concentrata in poche pagine, da un'altra forse avrei preferito avere qualche minuto in più, qualche capitolo in più, per poter godere a pieno ogni sfumatura della storia.

Da circa metà libro la storia prende una piega completamente diversa da quella che ci viene presentata all'inizio, ma la trama ci aveva ben avvisati. Il ritmo diventa più incalzante e i personaggi iniziano a mostrare la loro complessità caratteriale, gli avvenimenti si susseguono senza sosta e tutto inizia ad essere così diverso da come ci è sembrato. 

Il parallelismo delle due storie, quello di Laura e quello della lupa, è stato ciò che più mi è piaciuto. Ad ogni fatto di vita umana corrisponde uno di quella animale, così diversi ma anche collegati da qualcosa che va oltre. 
Perché se c'è una cosa che l'autrice ci ha dimostrato con questo libro è che nulla è come sembra. 

"Sognare un lupo in genere viene associato a sensazioni positive dato che simboleggia il potere e il coraggio, ma ci sono anche altre interpretazioni secondo le quali si devono affrontare delle difficoltà nella vita. Per alcuni è un incoraggiamento a seguire la nostra vera natura, ma c'è anche chi ha scritto che significa incolpare qualcuno per un crimine che non ha commesso e spezzargli il cuore."



venerdì 10 marzo 2023

recensione QUINDICI SECONDI PER VOLTA, AMORE E MORTE AL PALACE HOTEL - Camillo Bignotti


Titolo: Quindici secondi per volta, amore e morte al Palace Hotel
Autore: Camillo Bignotti
Casa Editrice: Macchione
Genere: Narrativa
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Quando impari a vivere quindici secondi per volta, quando lo scandire del tempo è dato dal rumore delle sirene e dal suono assordante delle bombe, quando sei lì che aspetti che tutto possa cambiare all'improvviso, in quel preciso momento sta succedendo.

Camillo Bignotti con questo romanzo non vuole semplicemente portarci indietro nel tempo, ma darci la possibilità di scoprire le storie dei protagonisti attraverso i racconti dei suoi nonni, personaggi esistiti seppure con alcuni eventi inventati su uno sfondo realmente accaduto, facendoci ritrovare a stringere le pagine tra le mani e il fiato sospeso ad ognuna di esse. 

Personalmente ho letto tanti libri ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale e ogni volta mi sembra di riscoprirla per la prima volta. Ogni libro racconta una storia a sé, racconta un dettaglio così particolare che ti chiedi come mai tu non ne abbia mai letto prima, racconta l'atrocità degli avvenimenti che ancora ti chiedi come sia stato possibile.
Bignotti ci propone un romanzo corale, permettendoci una visione più ampia di un momento unico, chi lotta per la sopravvivenza, chi si butta in prima linea, chi pensa a proteggere i propri cari, chi ha già vissuto la guerra, chi aspetta soltanto. Se all'inizio può sembrarvi confusionario, sappiate che vi ricrederete presto, perché questa narrazione a più voci creerà un ritmo incalzante da non permettervi di staccarvi dalle pagine.

Quindici secondi è il tempo che intercorre tra il suono di una sirena e l'altra, è quel respiro trattenuto, quel pensiero di speranza. 15 secondi è il tempo così breve in grado di cambiare radicalmente tutto.
E' quell'incertezza umana, quel dubbio di essere dalla parte dei buoni o dei cattivi, quella speranza di poter raccontare con i brividi lungo le braccia quegli avvenimenti e non finire tra i nomi dei morti urlati per le strade da Luserta.
Questo libro mette in luce la vulnerabilità dell'essere umano, l'incapacità di poter controllare tutto, la responsabilità di alcune scelte e la lotta interiore che questo comporta. L'autore ci racconta come la vita delle persone diventano solo numeri, innocenti vittime di un piano più grande; ci racconta come l'amore sia l'unica cosa che riesca a strapparci dall'atrocità degli eventi per restituirci quel briciolo di umanità che abbiamo custodito con gelosia nel nostro cuore ammaccato.

"E' esattamente come quando piove, come quando piove forte. Come se il cielo stesse per crollare e non puoi fare niente se non aspettare che smetta. 
Ed è allora che devi imparare ad andare avanti, a vivere quello che hai, quello che resta. 
Perché prima o poi esce un sole caldo e avvolgente e il più delle volte basta saper aspettare.. uno, due, tre.. quattordici, quindici."


domenica 27 novembre 2022

recensione NEL TEMPO CHE RESTA - Alessandra Maria Mazzara


Titolo: Nel tempo che resta
Autore: Alessandra Maria Mazzara 
Casa Editrice: La Caravella
Genere: Narrativa
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Se state cercando una storia piena di profumi, di calore, che sa di famiglia, NEL TEMPO CHE RESTA è il libro giusto.

È una storia che rispolvera il passato, anche quando uno non ci vuole pensare. È una storia tramandata di generazione in generazione, dalla nonna dell’autrice alle pagine che possiamo accarezzare. È una storia di quelle che è impossibile non amare.

“Nel tempo che resta” mi ha fatto innamorare di sé sin dal titolo, da quel limbo immaginario tra ciò che è accaduto e ciò che sarà, di quel tempo che tanto ci spaventa ma che non riusciamo a smettere di rincorrere, di quel che resta quando ci fermiamo un attimo e iniziamo a guardarci davvero intorno. 

Siamo così in Sicilia, in un piccolo paese chiamato Cinque Torri, dove famiglia, tradizioni e duro lavoro, sono il motore che muove le vite degli abitanti. Siamo a casa di nonna Nuzza, la nonna di tutti noi, che cresce da sola Beatrice, la nipote rimasta orfana. Ma poche pagine dopo ci troviamo a New York, con una ragazza che è dovuta crescere troppo in fretta, che ha preso delle scelte dalle quali non sarà possibile tornare indietro e che più di tutti, coltiva quella voglia di riscatto che solo pochi possono vantare. 

L’amicizia tra Beatrice e Anna, il carattere ribelle delle ragazze, la guerra, la perdita, gli affetti, l’emigrazione. Sono solo alcuni dei temi di queste 365 pagine e tanti altri saranno lieti di farsi affrontare. 

Seppur trecentosessantacinque siano i giorni di un solo anno, in queste pagine ne vivremo ottanta. Ottanta anni di storia del nostro Paese, di storia di una famiglia, di storia di generazioni e cambiamenti.

Alessandra Maria Mazzara è stata una piacevole scoperta. La sua storia ha quella magia che ti travolge, quell’abbraccio che sa di casa ma in alcune pagine è anche quel sapore acerbo che ti resta in bocca per un po’. È un libro scorrevole, una narrazione veloce ed efficace, ricca di dialoghi ben strutturati (sembrano realmente accaduti e mai troppo romanzati) e quelle frasi dialettali all’inizio, sebbene abbiano rallentato per qualche minuto la lettura, sono state una chicca unica. 


lunedì 27 giugno 2022

recensione LA PIANTAGIONE DI CERVELLI - Fabio Carapezza




Titolo: La piantagione di cervelli
Autore: Fabio Carapezza
Casa Editrice: Bookabook
Genere: Distopico
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Che sia 1984 di Orwell l'indiscusso libro cardine della distopia in letteratura, non vi sono dubbi.
Che vi sia un costante paragone ad esso, quando ne leggiamo uno, talvolta è un meccanismo involontario.
E' corretto? Non lo so, ma a me succede molto spesso.

Siamo nel 2119, in una città dove il Grande Occhio che controlla tutto, si è moltiplicato ed è ovunque. I cittadini lo sanno. Il mondo ormai non è più sicuro per loro, perché le radiazioni ionizzanti del sole sono mortali per gli uomini. Solo un luogo è sicuro per loro, solo lì, nella Volta, sotto il controllo del Complessum, potranno sopravvivere.
Ma la domanda viene poi da sé: si è davvero disposti a sopravvivere per sempre? Si è davvero disposti a continuare inermi ad eseguire gli ordini celati dietro indicazioni "necessarie", fino a non rendersi nemmeno conto di farlo? 

Kira, una bimba un po' curiosa, sarà colei che metterà in moto quel meccanismo che sembrava ci si fosse dimenticati di possedere: la curiosità.
Che se per la domanda di cosa sia la guerra rivolta al suo papà, riceve silenzi e niente più, lei risponderà con ancora più interesse sull'argomento.
Ma in realtà, non solo Kira non sa cosa sia la guerra, molti di loro non ne conoscono il significato.
In un posto in cui un database conta i giorni, legge la tua identità e ti assegna una compagna di vita, Darius, un padre disposto a tutto per la figlia, decide di cambiare le cose. Così, con l'aiuto di un medico e di altri uomini, proprio mentre si festeggiano i novant'anni di pace senza conflitti planetari, si ribelleranno. 

Fabio Carapezza sembra aver da sempre masticato parole e scritto pagine, il linguaggio è articolato ma chiaro e i termini coniati, benché nuovi per le nostre orecchie, si legano perfettamente al ritmo incalzante della lettura.
Ottima l'idea di non discostarsi troppo dalla realtà, di restare sempre in bilico sulla sottile linea che separa il vero dal fantascientifico, fino a chiedersi a volta dove finisca uno ed inizia l'altro.
Numerose sono le domande che nascono in modo naturale pagina dopo pagina, ma la più spaventosa per me è stata la consapevolezza che non si è poi così lontani da tutto ciò che è stato raccontato. Che a volte anche noi, come i protagonisti del libro, ci muoviamo in modo automatico senza pensarci o senza dare peso alle cose, e quando succede è come se un pezzo di ognuno andasse perso. Perché quando smetteremo di farci domande, quando smetteremo di cercare e studiare, saremo ad un passo in meno verso tutto ciò che l'autore ci racconta, che poi tanto inverosimile non è.

La piantagione di cervelli è un libro che indubbiamente fa riflettere, ma fa anche prendere consapevolezza di alcune situazioni e circostanze. E' un libro che in ogni pagine vuole farci ricordare che l'amore è "la vera libertà nella vita". E' un libro di quelli che la prima volta leggi tutto d'un fiato perché hai voglia di sapere come va a finire, ma la seconda volta lo accarezzi lentamente per provare a memorizzare quanti più dettagli possibili.

Quindi, se adesso vi state chiedendo come mai all'inizio ho citato Orwell, vi svelo un segreto: questa volta non è successo. Ero così presa dalla trama di questa storia che non ho avuto modo di pensare a nient'altro. Che bella sensazione.



giovedì 23 giugno 2022

recensione KISSING SONG - Lea Landucci


Titolo: Kissing Song
Autore: Lea Landucci
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Genere: Rom-Com
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Kissing Song è senza dubbio quello che potremmo chiamare un esperimento ben riuscito.
Inizia tutto a dicembre, quando Lea nelle sue instagram stories propone dei sondaggi alla propria community, gli spiega che sta lavorando ad un nuovo romanzo e le piacerebbe provare ad inserire dei dettagli, dei luoghi, dei nomi che chi la segue potrà scegliere. Quindi via al "dove facciamo sposare due personaggi?" e vince a mani basse la spiaggia rosa in Sardegna, oppure "come chiamiamo un personaggio?" e ovviamente Damiano è il nome più gettonato (fan dei Maneskin a rapporto), ma ancora "quale opera teatrale inseriamo?" e ricordo bene di aver votato Madame Butterfly.
Quindi avevamo qualche spoiler del libro, con possibilità di scegliere tra risposte completamente differenti che avrebbero cambiato le sorti del romanzo (ad esempio non vi si può accedere alla Spiaggia Rosa, ma Lea ha trovato il modo per farlo senza sfociare nel surreale). 

Leggere il libro mesi dopo quei sondaggi e ritrovare tutti quegli elementi che noi stessi avevamo scelto, è stato bello. Non solo perché ha dato la sensazione di essere stata realmente partecipe nella stesura della storia, o di aver avuto un ruolo nella creazione del romanzo, ma proprio perché ho avuto la sensazione di essere stata accolta, come gli altri ragazzi, tra le pagine del libro mediante le parole dell'autrice.

Quindi, sebbene io creda che già questo piccolo (ma grande) dettaglio possa darvi un valido motivo per iniziare a leggere questo libro, direi di procedere spiegandovi e raccontandovi anche gli altri, un po' come fosse uno di quegli accattivanti video di tik tok. 

Kissing Song è uno di quei biscotti al cioccolato e caramello salato al cui interno vi sono gli ingredienti più vari, che sembrano così lontani gli uni dagli altri ma che poi, con le giuste dosi, riescono a creare un sapore sublime per il palato. Come mai questo paragone, direte voi. Facile.
Kissing Song è una commedia romantica ma anche un office romance, è un riflettore sui pregiudizi, ma anche sulla discriminazione, sulla cultura coreana, sulla sensazione di inadeguatezza nella società, ma anche sul colorato mondo lgbtqia+ e quello difficile dell'essere una persona multipotenziale.
Kissing Song è anche un titolo ambiguo, perché perfettamente divisibile ma necessariamente inseparabile. E' la storia di Bianca e Damiano, ma anche quella di Dante e Bernando. E' una perfetta sinfonia al cui interno si alternano dialoghi più superficiali a forti argomentazioni, scelte importanti ad attimi di spensieratezza, vita in un night club a quella negli uffici di una multinazionale. 

Lea Landucci ha questa capacità di catturarti con le parole, di tenerti attaccata alle pagine e di non mollarti finché non avrai finito, che è sorprendente.
Lea Landucci ha messo tanto di sé in questo libro e chi la segue quotidianamente son certa ritroverà tutti gli spunti a cui faccio riferimento, ma basta una veloce occhiata per percepire il proprio entusiasmo quando fa le cose, il suo carisma, la sua ironia.
Lea Landucci è un porto sicuro, è quell'autrice che senti vicina, che sei felice dei suoi traguardi quasi come fossero i tuoi, è una piacevole lettura anche quando hai la testa così affollata da credere di non aver spazio per altre parole.







mercoledì 9 marzo 2022

recensione LE VIE DI MEZZO - Federico Riccardo


Titolo: Le vie di mezzo
Autore: Federico Riccardo
Casa Editrice: bookabook
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Ma cosa succede se all'improvviso ci fermassimo per qualche secondo e provassimo a guardarci intorno senza far altro? Senza pensare, progettare, giudicare. Stare solo lì fermi, qualche secondo al giorno, guardando senza pretese accanto a noi. Guardando non solo per guardare, ma per cogliere ogni dettaglio, ogni movimento, ogni colore. Guardando per esercitarci, come ci insegna Federico Riccardo, con gli esercizi di immobilità. Ogni giorno, per qualche secondo, fermi immobili a guardarci intorno.

Le vie di mezzo è solo questo e tanto altro.
E' poesia. E' introspezione. E' cambio di prospettiva.
E' quel libro che leggi poco per volta, non perché hai paura di finirlo presto, ma perché ne hai bisogno di poche pagine al giorno. 
E' una raccolta di dieci racconti che ne vorrete altri e dieci a fine lettura.

                                 "Ti capita mai di chiederti se stai vivendo realmente la tua vita?
Direi proprio di si. Che capita a tutti, in periodi come questi poi, come si può non pensarci?
Ti chiedi mai cosa penserebbe il te di 10 anni fa? Cosa ti direbbe? E tu, cosa diresti al te ragazzino? Quale consiglio gli daresti? 
Non pensare alla morte. Forse questa sarebbe la prima cosa da dire, che tanto nessuno può scapparne, ma se ci pensi, resti fermo e non vai avanti. Userei le parole di Federico e gli direi di esserci, "solo esserci, ma esserci davvero". Gli direi di iniziare a fare gli esercizi di immobilità già da piccola, che certi ricordi magari riusciamo a custodirli per più tempo. 
Gli direi di abbracciare la mamma ogni volta che la incontra, che nulla potrà mai essere paragonato a quel calore, all'accoglienza di quel gesto, a quella intimità.
Gli direi di respirare a pieni polmoni ogni volta che entrerà in un teatro, di sorridere a chi le si siede accanto, che poi succederà di dover farlo solo con gli occhi. Di applaudire forte, di lasciarsi trasportare e di emozionarsi.
Gli direi di ricordarsi l'odore dei bicchieri, perché casa è l'odore dei bicchieri, ma anche quello del suo piatto preferito, perché casa diventa lo spaghetto alle vongole. Di non affannarsi a cercare la propria casa, il proprio posto, perché Pessoa ce l'ha detto che ognuno ha in sé tutte le case del mondo.
Gli direi che un giorno avrebbe conosciuto uno scrittore, avrebbe letto i suoi dieci racconti e avrebbe avuto gli occhi ludici per ognuno. Che non potrebbe scegliere il suo preferito perché si sentirebbe di tradire gli altri e nove. Che avrebbe atteso con gioia quel momento della giornata in cui accovacciata sul divano accanto al suo futuro marito, avrebbe condiviso con lui questa lettura così bella.

Mi sono innamorata di questo libro perché mi sembra impossibile non farlo.
Ho amato ancora una volta lo stile di scrittura dell'autore, quella poesia tangibile ad ogni parola.
Ho amato la bellezza delle piccole cose che ci spinge a vedere in ogni istante.
Ho amato quei pensieri contrastanti, quei personaggi diversi in storie diverse, ma così perfettamente in sintonia. Ho amato tutto, dalla prima all'ultima pagina, e spero che anche voi possiate provare questa sensazione per un libro: che sia questo o un altro, spero possiate godere a pieno della bellezza della lettura, della magia dei fogli e del potere delle parole. 

mercoledì 23 febbraio 2022

recensione DOVE SOFFIA IL VENTO - Cinzia La Commare


Titolo: Dove soffia il vento
Autori: Cinzia La Commare
Genere: Romance
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 "Non mi ero mai resa realmente conto di quanto fossi desiderosa di scoprire le mie origini"

Margot, venticinque anni, cameriera a chiamata con il sogno di diventare una scrittrice nel cassetto.
Una mamma un po' incasinata, un minuscolo appartamento nel diciottesimo arrondissement nella bella Parigi, un caro amico (come le piace chiamarlo) figlio dell'avvocato più famoso della capitale.

Se questi sono i presupposti, io ne sono già entusiasta. 
E' stato questo il mio pensiero, ve lo posso assicurare. Ma cosa succede dopo?
Margot riceve una lettera, il suo unico zio rimasto in vita (di cui non sapeva neanche l'esistenza) la nomina come erede. Saranno sicuro debiti, ne è certa. Corre in Italia, nelle città dalla quale sua mamma è scappata esattamente 23 anni prima, quando appena 19enne ha preso la sua bambina di due anni ed è corsa in Francia per avverare il suo desiderio (essere l' étoile parigina). 

Ecco che inizia realmente la storia. Una di quelle che vi fanno innamorare sin dalle prime pagine, una di quelle che non riesci a staccare gli occhi dalle parole, una di quelle che ti trasportano indietro nel tempo al suon di grandi successi italiani e racconti della gente incontrata per strada.
Una storia che ti fa venir voglia di correre in Umbria, di vedere quella bella Isola Maggiore che La Commare ha descritto minuziosamente, ma soprattutto di conoscere gli unici 15 residenti di quella piccola realtà.

Sì, avete capito bene, solo quindici residenti. Tra le pagine di questo libro avrete l'opportunità di conoscerli uno ad uno, perché nessun personaggio viene messo da parte e nulla è lasciato al caso.
Il mondo è bello perché vario dice sempre mia mamma, perciò va tutto bene anche se hai voglia di strozzare qualcuno e di abbracciare qualcun' altro. Va tutto bene se l'eredità che hai appena scoperto di aver ricevuto, puoi venderla a un ricco imprenditore milanese per un quinto del suo valore. Va tutto bene se in una sola settimana deciderai le sorti della tua vita, dell'albergo simbolo della città e di quella dei quindici abitanti di Isola. Va tutto bene se perdi la testa per quelle fossette, per quell'espressione corrugata, per quei maledetti quarantanni che neanche a parlarne.
E sì, avete capito bene anche questa volta, la sua eredità è l'albergo Isola, una struttura decadente abbandonata negli anni, nel cuore della bellissima cittadina immersa nel lago Transimeno, nel quale non esistono punti cardinali, ma solo un corso diviso in chi abita 'n su e 'n giù dello stesso.

Margot è quella ragazza della porta accanto, solare e gentile, di quelle che comprano un chilo di datteri che non mangerà, solo per far felice la ragazza del mercato. E' quella ragazza che se deve scegliere tra testa o cuore, decide di seguire entrambi e prendere una decisione solo dopo. E' quella ragazza che se è giù di morale, crede che una scatola di biscotti siano la soluzione a tutto.
Margot è aria fresca a Isola, è la bambina che tutti hanno visto per l'ultima volta a soli due anni, è quella piccolina di cui tutti sanno la storia, ma è anche quella donna indipendente e responsabile che la vita ha fatto diventare. E' quella donna che non ha paura di dormire sotto un tetto cadente, che non serba rancore se non ha saputo la storia per intero, che non nega le seconde possibilità alla vita solo per paura che qualcosa possa andarle storto. 

Cinzia La Commare ci regala il libro perfetto per rilassarci a fine giornata, per regalarci qualche ora in compagnia di personaggi esilaranti e posti da sogno, per ricordarci che ognuno è l'artefice del proprio destino.
Dove soffia il vento è una storia di rinascita, di ricerca delle origini restando grata a ciò che è adesso. E' una storia di famiglia, amicizie profonde e valori fondati nel tempo. E' una storia di amori difficili, altruismo e riscatto. E' una storia di sogni nel cassetto e desideri soffiati nel vento. E' una storia di crescita, di passaggio dalla destabilizzazione di una ragazzina trascinata di qua e di là a seconda di dove soffia il vento, ad una donna che ha compreso che è lei a soffiare, che è lei a scegliere la direzione anche a costo di naufragare. 

martedì 7 settembre 2021

recensione LIAM, EXPERIMENT 01 - Daniela Spagnuolo


Titolo: Liam - experiment 01
Autori: Daniela Spagnuolo
Genere: Romance
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Quanti libri ci promettono di fare un viaggio in ognuno di noi? Quanti libri scommettono di riuscire a leggerci dentro? Quanti libri realmente riescono a farlo?
Sarebbe carino conoscere la risposta a queste domande, ma credo che la verità è che non ce ne sia.
Una cosa però c'è, alcuni libri riescono a compiere questa magia e "Liam" per me è stato uno di questi.

Liam mi ha promesso un viaggio nei sentimenti umani (che promessa fatta da un robot sperimentale poi, ff) e.. aveva ragione. Attraverso il nostro ERS3 detto anche Liam, il lettore potrà viaggiare nei sentimenti più puri di un essere umano. 
Come? Facile. Con un bioumanoide che è il primo esemplare in grado di provare sentimenti umani, ma che solo vivendo con una persona reale si potrà valutarne le capacità.
Ecco che per quattro mesi Liam sarà ospite a casa di Jackie, non con pochi problemini, sia chiaro. Ma per una somma del genere, diciamocelo, perché rinunciare? Sono solo quattro mesi, la fregatura sarà dietro l'angolo, ma a noi piacciono le sfide vero?

Un'ambientazione futuristica ben equilibrata, di quelle che incuriosiscono ma non tolgono spazio ai protagonisti. Un ritmo forse incalzante, sembra di muoversi in una bolla d'acqua, ogni tanto scoppia ma senza spaventare, a volte sembra lento, altre sembra di aver corso. Non ve lo so spiegare, ma mi è sembrato sempre perfetto in relazione al contesto.
Una storia dolce, di quelle dolcezze che solo sua maestà la chantilly possono vantare, ma mai stucchevole.
Una storia forse già letta, ma mai con le stesse parole. 
Una storia che si legge per voglia di farlo e non per arrivare al finale. 

Introspettivo, poetico e piacevole.
Sono queste le tre parole che credo possano racchiudere queste 357. E no, se stai pensando che possa essere riduttivo, devo contraddirti. 

E' introspettivo perché Liam che scopre quanto complicati siano gli umani come fosse un bambino che scopre il mondo fa riflettere che cavolo, ha davvero ragione. Che delle volte siamo così complicati che evitiamo anche di provare a comprenderci. Che la curiosità di chi non ha mai dato queste cose per scontato è di una dolcezza disarmante. Che certe parole della storia sembrano leggerti dentro e ti fai quei viaggi che torni sul pezzo solo perché hai un libro che ti aspetta.
E' poetico non solo per gli spunti di lettura che le citazioni possono richiamare, ma per il modo stesso in cui l'autrice racconta la storia, per il modo in cui si conseguono gli eventi, per la capacità di far cadenzare le rime che ci piace leggere.
E' piacevole perché.. be, quello dovete dirmelo voi quando lo leggerete.



mercoledì 28 aprile 2021

recensione UNA GIOIA - Lea Landucci



Titolo: Una gioia. Sarà per sempre?
Autori: Lea Landucci
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Genere: Chicklit
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Si dice che uno scrittore diventi concretamente un autore quando, leggendone le parole si riesce a riconoscere il suo inconfondibile stile.
In un mondo di parole e di bisogno di raccontare, c'è chi riesce a farlo in silenzio causando tantissimo rumore, perché cerchiamo libri con convinzione e passione e poi li vestiamo con amore.
Lea Landucci, quella bella ragazza con grandi occhiali viola e un accento fiorentino è proprio una di queste persone. Potrei leggere le sue parole scritte su un post it e la riconoscerei, perché è riuscita a creare con soli due romanzi ed una novella, il suo stile. Unico, inconfondibile ed inimitabile stile, come quello di un vero autore.
Ogni suo libro vale per due, quindi anche divertimento e -- raddoppiano.
Una gioia non è solo una frizzante love story con una bellissima Roma a far da sfondo, ma è anche la storia di Cristina (investigatrice digitale che vive nel perenne mai una gioia tra una coccola ad un dolce golden retriver e una chiacchierata con le amiche) e Alessandro (il bel dottore sfrontato ma anche timido, con un ex suocero ingrombrante più della ex moglio e la Gioia dei suoi occhi, la sua bambina).

La capacità dell'autrice di far incastrare il tutto perfettamente dandoti la sensazione che sia sempre stato quello il posto delle cose e non potrebbe essere altrimenti, è forse stato il fattore che più mi ha colpita. O forse no. Ok, provo a spiegare tutto e poi cerco di capire. 

"Una gioia" è il crossing-sequel di "Mai una gioia" (pubblicato un anno fa), ovvero entrambe le storie iniziano nella stessa fascia temporale, narrate da due persone diverse, proseguono poi ognuno per la propria strada. Ma la cosa geniale (e non scontata) è che nonostante una persona possa decidere di leggerne solo uno (testa o croce e si sceglie), Lea vi ha fregati in pieno (e la sento ridere) perché voi avrete bisogno di leggerli entrambi. Perché le storie sono legate ma separate, potrete capirle benissimo senza aver letto l'altro, ma farlo sarà quasi una necessità. E quindi eccomi qui dopo aver amato "Mai una gioia" adesso sono stata fulminata da "Una gioia" e come una zia che non riesce a scegliere tra quale dei due nipotini portare al mare, così io li porto entrambi nel cuore. 
Che poi, adesso che ci penso, se anche solo unp dei due nipotini si dovesse chiamare Gioia, avesse dei boccoli biondi, un piccolo cervello che lavora il doppio del mio e una spicata capacità di comunicazione, be.. questo si che sarebbe un problema.
Ma un attimo, per essere sinceri sino in fondo, devo aggiungere che questa bella principessa è anche la bambina più dolce del mondo, è sensibile e divertente, è pura come solo un bambino può essere ed è decisamente unica.

Ok, forse mi sono persa un po', scusatemi. Ma quando sono così entusiasta di un libro, mi sento un po' Alice nel Paese delle Meraviglie e forse lo faccio di proposito a perdermi nei miei pensieri.
Tornando a noi e a questa storia scritta a regola d'arte.
Cristina e Alessandro si incontrano in uno dei modi più insoliti e allo stesso tempo naturali che ci sia, perché è vero che il bel dottore si innamora della dolce paziente, ma è anche vero che quei riccioli ne avevano catturato la sua attenzione già tra i sedili di un aereo. Che se non fosse stato per questa calamita per gli occhi di Alessandro, lui non l'avrebbe cercata tra centinaia di persone e non sarebbe immediatamente intervenuto quando un taxi l'ha investita fuori dall'aeroporto. Quante storie come questa conoscete? Dai ve lo dico io: nessuna. Anzi no, una c'è: questa.

Con una pandemia mondiale a far da cornice, eccoli lì tutti i nostri protagonisti chiusi tra le mura di una casa così grande quanto stretta, con le persone che vorremmo sempre al nostro fianco ma anche quelle che mai avremmo voluto incrociare. Con le solite sfighe di sempre e qualche gioia sparsa qua e là che a volte neanche la vediamo e rischiamo di perderla. Con le risate immancabili, le riflessioni profonde e i tesori nascosti tra le vita di ogni giorno.

Quindi, come un pasticcere che sa dosare gli ingredienti per esaltare il sapore di ognuno, così Lea ha saputo unire tutti i pezzi del libro. 
Roma da sfondo senza far distogliere l'attenzione dalla storia stessa, una pandemia come cornice senza ingombrare troppo il dipinto, temi importanti come la gravidanza e l'impertinenza della gente, l'amore incondizionato di un padre per la propria figlia e la difficoltà di essere genitore, la voglia di ricominciare con un'altra persona perché non è vero che c'è solo un amore.
Tutto perfettamente incastrato tra le poco più di 300 pagine un libro fantastico.



giovedì 11 febbraio 2021

recensione UNBREAKABLE - Chiara Adami

 Titolo: Unbreakable
Autore: Chiara Adami
Genere: Narratiba 
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Un inno all'imperfezione.
Credo che questa sarebbe la frase perfetta per riassumere questo libro con pochissime parole.
Un inno alla bellezza dei difetti, alla fragilità d'animo, all'importanza di accettarsi.

Chiara Adami, a soli 16 anni, ci propone il suo primo romanzo: Unbreakable.
Una storia di ragazzi dei giorni nostri, delle difficoltà quotidiane, delle amicizia profonde. Ci racconta la difficoltà di rimanere intatti nonostante tutto, la facilità con la quale ci si può spezzare, la voglia di tenersi stretti tutti i pezzi. 
Una storia di crescita dei personaggi che sembra cammini mano nella mano con quella dell'autrice. Infatti se all'inizio ho percepito la sua timidezza di scrittura (parere assolutamente personale), con lo scorrere delle pagine mi è sembrato ci fosse una vero e proprio cambiamento. La sua penna sembra acquisire sicurezza, sembra sapere esattamente come destreggiarsi su un foglio bianco, sembra decisa ad arrivare sino in fondo. 
Una storia che ti entra dentro, ti schiaccia qualcosa e smuove altro. Una storia nel quale il dolore è tangibile, la paura è percepibile, la forza è palpabile. Una storia che ti coinvolge senza chiedere il permesso, che ti cattura al suo interno senza via d'uscita, che ti resta impressa anche quando finirai di leggerla.


"Ci sono molte cose infrangibili nella nostra piccola quotidianità, solo che non ci facciamo caso.
Tutto ciò per cui ho promesso a me stessa, che sarei guarita per non darla vinta,
e anche perché ho la gola stracolma di parole non dette."

Che Chiara abbia tante cose da dire, tante cose chiuse dentro da voler urlare, è evidente sin dalle prime parole. Spero che trovi altre storie attraverso quale potersi esprimere, altri personaggi a cui poter dar voce, altre pagine da riempire. 
Le auguro di avere la voglia di proseguire con questa sua passione per poter crescere tra le sue storie, per poter continuare a studiare per permetterle di esprimere al meglio ciò che ha dentro nel profondo. Son certa che troverà il tempo ed il modo per far venire a galla quel tesoro la cui luce si intravede senza ombra di incertezza.





venerdì 22 gennaio 2021

recensione L'UOMO COL CHIHUAHUA - Giuseppe Benassi


Titolo: L’uomo col chihuahua
Autore: Giuseppe Benadsi
Genere: giallo 
Link D'Acquisto: clicca qui

Che la frizzante Livorno potesse essere la cornice perfetta di questo romanzo non è un segreto, ma che ne diventasse parte importante e necessaria be.. questa è stata una piacevolissima sorpresa. 

L'autore scrive "l'inconscio sa sempre dove portarti"  e forse un po' ci credo, più o meno come quando dicono di lasciarsi guidare dall'istinto. La prima cosa che spinge l'Avvocato Borrani ad indagare su quell'ambiguo professore di ginnastica però, più che l'istinto, è il senso di colpa.

Gli era apparsa bizzarra la visita di quell'uomo e del suo chihuaua, ma forse non doveva sottovalutarne l'entità, perché solo qualche giorno dopo, trovano il corpo senza vita di quell'uomo.

Un giallo perfettamente archestrato, nonostante la linearità degli eventi. Una storia di abitudini, segreti, contraddizioni e compromessi. Un racconto che si impegna ad analizzare la vicenda a 360°, con eventi concreti, ripercussioni psicologiche e contesti sociali annessi.

L'autore, nella trama stessa, promette un giallo ricco di umorismo, dove la tragedia si mescola alla farsa, e sapete cosa vi dico? Ha saputo mantenere la sua promessa.

Temi importanti, situazioni spiacevoli e piccoli intoppi si mescolano alla simpatia dei personaggi, alla bellezza dei paesaggi e alla penna ricca di ilarità dell'autore, il quale ci regala un romanzo perfetto per gli amanti del genere ma anche per chi è alle prime armi con lo stesso, chi sta pensando di approcciarsi ai polizieschi oppure non ci ha neppure pensato.

Una piacevolissima lettura dall'inizio alla fine, forse anche per merito di quel musetto umido e di quella codina scodinzolante. Quel chihuaua con le orecchie appuntite è stato la ciliegina sulla torta, perché se non ci fosse stato, non solo ne avremmo avvertito la mancanza, ma soprattutto non sarebbe stata la stessa cosa. Perché se credete che un cane non sappia comunicare, che un cane non possa essere portatore di informazioni fondamentali, che un cane non possa essere importante nelle indagini, be.. vi sbagliate di grosso.

recensione LAURA E LA LUPA - Paola Bonfanti

Titolo:  Laura e la lupa Autore:  Paola Bonfanti Casa   Editrice : scatole parlanti Genere:  Narrativa Link D'Acquisto:   clicca qui Lau...